La lezione è questa: l’ambizione è illimitata, mentre le possibilità reali non lo sono mai; nell’oltrepassarle si cade. Simone W
Il Macbeth di Shakespeare recitato in sardo e, come nella più pura tradizione elisabettiana, interpretato da soli uomini. L’idea nasce nel corso di un reportage fotografico tra i carnevali della Barbagia. I suoni cupi prodotti da campanacci e antichi strumenti, le pelli di animali, le corna, il sughero. La potenza dei gesti e della voce, la confidenza con Dioniso e al contempo l’incredibile precisione formale nelle danze e nei canti. Le fosche maschere e poi il sangue, il vino rosso, le forze della natura domate dall’uomo. Ma soprattutto il buio inverno. Sorprendenti le analogie tra il capolavoro shakespeariano e i tipi e le maschere della Sardegna. La lingua sarda non limita la fruizione ma trasforma in canto ciò che in italiano rischierebbe di scadere in letteratura. Uno spazio scenico vuoto, attraversato dai corpi degli attori che disegnano luoghi ed evocano presenze. Pietre, terra, ferro, sangue, positure di guerriero, residui di antiche civiltà nuragiche. Materia che non veicola significati, ma forze primordiali che agiscono su chi le riceve. (Alessandro Serra)
Shakespeare’s Macbeth, performed in Sardinian and, in the pure Elizabethan tradition, by an all-male cast. The idea originated in the course of Serra’s photographic coverage of the carnivals in Sardinia’s Barbagia region. The gloomy sounds of cowbells and ancient instruments, the animal skins, the horns, the cork. The power of the gestures and of the voice, the kinship to Dionysius and, at the same time, the incredible formal precision of the dances and chants. The sullen masks, and the blood, the red wine, the forces of nature tamed by man. But most of all the dark winter. Surprising are the number of analogies between the Shakespearian masterpiece and the variety of masks found in Sardinia.
Profonda saggezza racchiusa nelle fiabe sui desideri. Il pescatore che vuol essere signore, poi re, imperatore, poi papa, poi Dio… e si ritrova pescatore. Il sublime di questa fiaba è che è sua moglie a spingerlo.
MACBETTU – 90’