Storie che parlano di pietre
pietre minuscole e gigantesche
case di janas e tombe di giganti.
Pietre antiche
di un’isola antica
a forma di sandalo
nel mezzo del Mare di Mezzo.
Pietre-sentinelle
che sorvegliano, sotto terra, tesori
e terribili mosche-maghedde, grandi come corvi.
Pietre pesanti come pietre
immobili da mille e mille anni
che sperano che qualcuno le ribalti
per sgranchirsi un pochino!
Pietre dove i figli facevano riposare i vecchi padri
il giorno che avevano l’obbligo di portarli a morire in montagna.
Pietre che ne hanno visto e sentito di tutti i colori.
Che hanno ascoltato le fatiche dei campi
le ingiustizie
i canti dei pastori
i racconti delle spigolatrici
le grida dei ragazzi che incitavano i cavalli
i segreti sussurrati dalle bambine
le promesse d’amore
le sfide a sa murra, a s’istrumpa, a poesia.
Pietre che non si stancano di ascoltare il suono del Maestrale
che ancora oggi se la ride
quando corre
dalle montagne sino al mare.
Pietre che sognano di cadere dal cielo
come pioggia invocata dai contadini.
Una pioggia leggera
di piccole pietre d’argilla
che nutriranno la terra.
E semi di pietra
diventeranno menta
e melograno
e quercia
e spighe di grano.
E ce ne sarà per tutti
un giorno
quando impareremo a dividere
in parti giuste.
Ce ne sarà per tutti
in abbondanza
in una grande tavolata di pietra
apparecchiata intorno al mondo.