Si tratta di un progetto sull’opera narrativa dello scrittore di Orani Salvatore Niffoi che sancisce la collaborazione tra le due compagnie teatrali della Sardegna.
Il libro di Niffoi racconta della mala giustizia che da sempre i sardi hanno subito nei secoli. Storia dei potenti contro i deboli e gli indifesi. Storia di prevaricazione, di soprusi, angherie e ingiustizia. Il giovane Cristolu, destinato a vestire i panni del frate e a passare la vita in un convento, non regge allo stupro e all’uccisione della sorella Pauledda per mano del figlio di don Becculu Sioppo, l’uomo più potente del paese. L’offesa è grave e gratuita, e la giustizia dei tribunali e dei carabinieri non è applicata; scatta così il codice barbaricino: ad offesa si risponde con offesa; così il frate abbandona il saio e diventa “bandito”. Una riflessione quella di Niffoi, che riprende il tema biblico dell’agnello che diventa lupo, del docile, che stanco dei soprusi, si ribella, della legge non uguale per tutti. Una vicenda che parla di giustizia, di fede, di antica cultura.