5.Ago | 2003

h 23:00 | 

  • Cantina Antichi Poderi
    Jerzu

Mille e una notte

PAOLO PANARO

Le Mille e una notte è il regno supremo dei lettori insonni. Entrando in questo libro si vaga per un favoloso Islam che oggi stenteremmo a riconoscere. Il libro delle notti è un insieme di racconti che si articolano, incastrandosi l’uno nell’altro, intorno a una storia principale. La comparsa di un personaggio comporta immancabilmente l’interruzione della storia precedente a favore di una nuova storia. Come matrioske russe, i racconti sono incastonati l’un dentro l’altro.
Le Mille e una notte sono raccontate da una voce femminile. Qualcosa di femminile pervade i suoi racconti notturni. Il motto delle Mille è “o un racconto o la vita”. Raccontare equivale a vivere. Si parte dal tradimento della moglie del re di Persia. Prima del tradimento non accade nulla, non esistono storie, non esiste parola.

Il tradimento infrange un ordine; quell’ordine che in quest’opera è a pagina zero, prima che si odano le voci e i frastuoni delle storie. Le Notti sono piene di tradimenti: regine che tradiscono con schiavi, bianche con neri, bellissime con deformi. Shahrazad riconosce il tradimento come luogo d’elezione della nascita del linguaggio, degli incantamenti, degli incantamenti gettati e sciolti. La storia dell’uomo non è forse inaugurata dal tradimento di Eva?

ridotto e interpretato daPaolo Panaro
produzioneDiaghilev (Bari)

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