8.Ago | 2003

h 20:00 | 

  • Museo etnografico
    Jerzu

Teatro di terra

TEATRO DELLE ARIETTE

Facciamo il pane in un forno che ci siamo inventati, facciamo la polenta in un paiolo di rame, tagliamo formaggio e ortaggi, facciamo il teatro in un altro modo, chissà se è teatro. Mettiamo gli spettatori (pochi e chissà se sono spettatori) seduti in una specie di cerchio con davanti i bicchieri, il vino, l’acqua, il pane e ci stiamo seduti anche noi. Poi ci sono le piccole e le grandi cose della nostra vita, quelle vicine vicine e quelle lontane, fatti insignificanti e tragedie, la terra e l’amore e la guerra. Prima di tutto l’incontro, chissà se è teatro, in fondo siamo contadini. Eppure c’è una ragnatela di fili sottilissimi che unisce tutto, che ci unisce tutti, uomini, bestie, semi e frutti e foglie.

Forse è per questo che ci ritroviamo attorno al “teatro di terra”, per domandarci cosa è che ci unisce, quali dolori, quali gioie, quale desti- no abbiamo in comune su questo mondo-trottola. Insieme mangiare, bere, piangere e ridere mentre il tempo passa e ci lascia inevitabilmente diversi da quello che eravamo un’ora prima, prima di incontrarci, eppure tutti egualmente prigionieri di quella ragnatela di fili che unisce i segni, le azioni, le parole e le cose.

con il lavoro diMariangela Baldassari, Paola Berselli, Maurizio Ferraresi, Stefano Massari, Stefano Pasquini, Claudio Ponzana
a cura diTeatro delle Ariette
coproduzione con il Festival Volterrateatro

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