Nel 1943 Cagliari visse alcune delle giornate più tristi della sua storia: le “fortezze volanti”, i grandi aerei da combattimento americani, la bombardarono ripetutamente distruggendo interi quartieri e trasformandola in un enorme campo di battaglia.
La guerra vista attraverso gli occhi di un bambino. Un bimbo down che ha la sfortuna di avere un padre estremamente ignorante, e non certo un “campione di sensibilità”. Giovanni Battista Puddu, factotum del Tribunale di Cagliari, trascorre il suo tempo libero imparando a memoria le frasi del duce; la sua massima aspirazione è quella di poter dare alla patria un gran numero di figli maschi da mandare a conquistare l’impero! Così quando, durante il quarto anno di matrimonio, dopo due femmine, la moglie finalmente gli dà il primo maschietto, Giovanni Battista non sta più nella pelle. La felicità però, nel giro di un paio di mesi, si trasforma in disperazione quando il medico di famiglia gli dice che il tanto atteso figlio maschio ha una grave malattia che gli impedirà di sfilare con la divisa da Balilla. Giovanni Battista decide così di tenere il piccolo nascosto a casa, come se fosse una vergogna. Paradossalmente, sarà grazie alla guerra, agli allarmi che dal 1943 incominciarono a risuonare in tutti i quartieri di Cagliari, che il bambino potrà uscire per la prima volta dalla sua casa-prigione, correre felice per le strade del quartiere di Villanova sino al rifugio del Terrapieno e conoscere un mondo che sino ad allora gli era stato
tenuto nascosto.