STUDI OGLIASTRINI Indici 1984 – 2022
Edizione Biblioteca privata “G. Cabizzosu”
di GIUSEPPE CABIZZOSU
Gli “Studi ogliastrini”, la prestigiosa collana della Diocesi di Lanusei, una vera e propria biblioteca identitaria dell’Ogliastra, hanno finalmente un indice.
Pochi territori, anche nella nostra bellissima Sardegna, possono vantare un’intera collana interamente a loro dedicata. Fu Padre Vincenzo Mario Cannas, “storico di grande e riconosciuta competenza” che, nell’ormai lontano 1984, come dice Tonino Loddo nella sua introduzione: “decise di dar vita ad una pubblicazione che portasse alla conoscenza di studiosi e appassionati la storia e la cultura dell’Ogliastra”. A questa straordinaria iniziativa venne dato il nome di “Studi ogliastrini” e suo scopo, per voce del suo stesso ideatore, bene espresso nell’articolo di apertura del primo numero, fu: “sviluppare e proporre all’attenzione degli studiosi un complesso di tematiche, di studi, di indagini, di ricerche storiche, scientifiche, letterarie, artistiche, ambientali, non soltanto per conoscere e far conoscere l’Ogliastra, ma come mezzo di promozione socio-economica di una regione bisognosa di tutto e di tutti”.
E questa idea, visionaria e lungimirante ad un tempo, a distanza di quarant’anni, è ancora oggi ben viva ed intensa. Quel “campo aperto”, così “ricco e copioso di messe” ha dato fino ad oggi innumerevoli frutti ed ancora suscita interesse e curiosità tanto da diventare uno strumento fondamentare ed indispensabile per approfondire aspetti essenziali di una regione che, sebbene ricca di storia, cultura e tradizioni, in verità, non sempre ha ricevuto all’esterno la dovuta considerazione.
Negli anni, numerosissimi studiosi, esperti, appassionati e cultori nelle varie arti e discipline hanno contribuito a rendere la raccolta una miscellanea ampia e ricchissima per meglio comprendere e conoscere il territorio ogliastrino. Ed oggi, con la aumentata periodicità degli ultimi numeri, la collana si arricchisce annualmente di sempre crescenti ed ulteriori studi che contribuiscono a farne, sempre più, una fonte preziosa di studio e di consultazione, al servizio sia del semplice cittadino che degli stessi studiosi e ricercatori nei più numerosi ambiti. Tuttavia, mano mano che questa importante raccolta cresce e si dilata nel tempo, sempre più aumentano e si moltiplicano le difficoltà per una sua agevole consultazione. Fino ad ora, infatti, mancava un indice di tutti i numerosissimi articoli pubblicati nel corso degli anni.
Quest’anno, per festeggiare i primi quarantanni dell’importante collana della Diocesi di Lanusei, si è dato alle stampe “un indice ragionato di tutto questo immenso materiale per consentirne un più immediato e intuitivo utilizzo”. Si tratta di un utile strumento scientifico di ricerca dedicato alle biblioteche ed a tutti coloro che vorranno, con facilità, recuperare le innumerevoli informazioni presenti nelle oltre tremila pagine dei diciotto volumi al momento pubblicati.
Pensato e realizzato da Giuseppe Cabizzosu, per un uso esclusivamente interno alla biblioteca comunale di Ulassai ed alla propria biblioteca personale (www.giuseppecabizzosu.it), l’autore ha deciso di condividere con l’esterno questo suo lavoro.
Destinatarie privilegiate di questa operazione saranno, prioritariamente, tutte le biblioteche, pubbliche e private, che operano nel territorio ogliastrino alle quali il presente indice sarà fornito a titolo totalmente gratuito dopo averlo aggiornato sulla base di ogni nuovo numero della collana “nella concomitante speranza che il lavoro fin qui fatto possa trovare una continuazione generosa e appassionata”.
NUOVI MODI E SPAZI DELL’ABITARE.
Uno studio del territorio dei Tacchi d’Ogliastra
Autore: Gabriele Campus. Università di Sassari Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica – Laboratorio Leap.
Email: g.campus3@ studenti.uniss.it
Il rapido processo di espansione urbana avvenuto negli ultimi decenni ci impone di ripensare e di ridefinire il concetto di abitare gli spazi. La crescita smisurata delle città produce forti
impatti negativi soprattutto nei vasti territori. I principali modelli urbani di sviluppo dell’era moderna hanno infatti aggredito e consumato importanti risore contenute in questi spazi,
riducendo sempre di più le possibilità di ripristinare questi beni in futuro. Tuttavia, di recente, assistiamo alla crisi etica di questi modelli tradizionali; alcuni segnali come il cambiamento
climatico, le lotte per le ingiustizie sociali e la saturazione degli spazi densamente popolati confermano la tendenza negativa che assumono questi processi in prospettiva del benessere
collettivo comune. A tal proposito, in luoghi remoti del mondo, persistono delle comunità rurali che conservano ancestrali comportamenti di vita, privilegiando la natura attraverso un
profondo rapporto identitario, e che potrebbero offrire preziosi saperi su come abitare gli spazi del domani. In questo studio verrà indagato, come esempio contestuale, il caso del Territorio
dei Tacchi d’Ogliastra e delle sue Comunità custodi. Tramite l’ascolto ed il confronto con il sapere comune locale, si cercherà di generare una nuova mappa conoscitiva del Territorio che
tenga conto degli spazi e dei luoghi indicati dagli abitanti come risorse da riconfigurare.
Stimolando dei nuovi percorsi pro-attivi che partono dal basso si potrebbero configurare delle nuove modalità di supporto alla gestione integrata dei territori. Inoltre, si cercherebbe di
mitigare i gravi fenomeni dello spopolamento che affrontano questi paesaggi, rafforzando la centralità dei presidi ambientali socio-territoriali. Ai giorni d’oggi, il territorio non è più visto
come uno spazio inerte; piuttosto, rappresenta il risultato di pratiche strategiche locali e condizioni di possibilità per l’azione. Esso si identifica come una risorsa programmabile entro
processi rappresentativi e strutture attive, pratiche sociali e istituzionali, a partire da nuovi scenari di unione e di progetto dello spazio. Interpretare e riconoscere la qualità differenziale
espressa dai vasti territori potrebbe quindi rivelare i vantaggi e le potenzialità di abitare questi spazi in futuro.
SOLO COL BUIO SI VEDONO LE STELLE
di GIAMPIERO PIRAS