Vincitore del Festival Nazionale di Teatro Ragazzi di Padova Amici di Emanuele Luzzati
“Per aver rappresentato con pochi, puntuali e suggestivi elementi scenici, uno spettacolo armonioso e perfettamente bilanciato dal punto di vista narrativo, recitativo, dalle luci, del suono e del coinvolgimento del pubblico. Per la capacità di attingere da diverse tradizioni (berbera e sarda) e di avventurarsi in una esplorazione di archetipi sul coraggio, l’iniziazione, la perdita e il ritrovamento di sé stessi, l’amore che travalica i confini di tempo e di spazio regalandoci un messaggio di speranza, sempre attuale, anche per il futuro del Teatro. Per aver perseverato nella scelta di portare in scena alcune colorate espressioni e filastrocche della lingua sarda, che ha contribuito a rendere vivace un ritmo che ha la cadenza di un respiro e la potenza del vento”
C’era una volta un villaggio vicino a un grande lago, così limpido che sulla sua superficie potevi vedere galleggiare le nuvole, le foglie, le stelle e i sassi bianchi del fondo. Certe sere il cielo si rifletteva sull’acqua e colorava le case e i suoi abitanti d’azzurro e di blu. Ma un giorno smise di piovere e il lago si prosciugò. L’anziano del villaggio chiamò un ragazzo: “Guarda il cielo Alizar, il nostro lago ora è lassù, tu dovrai riportarlo quaggiù.” Alizar prima di partire andò dalla sua amata Mounia e sotto il Grande Albero si scambiarono una promessa d’amore.
Il respiro del vento è la storia del viaggio di Alizar che, cercando la pioggia per il suo Popolo, pian piano perse sé stesso, e di Mounia che lo ritrovò, seguendo il suo respiro.
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