La storia che vogliamo raccontare (ispirata alla fiaba di Pollicino) è quella di una bambina che, gettata di fronte alla necessità di affrontare la vita, si trova all’improvviso ad abitare quella soglia che è un aut-aut, dalla quale o si va avanti o si va indietro, e se si va avanti si diventa grandi…
La Morte (‘a signora) e i suoi scagnozzi incalzano Pulcina, che in questa messa in scena ha i caratteri riconducibili, anche se non esclusivamente, al sud Italia. È una bambina adattabile, ha una grande astuzia, è capace di intuizioni, di incantamenti, è superstiziosa. Pulcina ha una fame più grande di lei, una fame atavica che la precede, che a volte in lei parla.