Sergio Diotti, il Fulesta, prosegue nel suo lavoro di recupero del patrimonio di storie popolari dell’Emilia Romagna. “Racconto storie, immagini e personaggi della mia regione, proponendole al mondo. Ripesco storie e modi di raccontare da una tradizione quasi scomparsa, direi impalpabile, senza neanche l’appoggio di un “maestro” o predecessore cui fare riferimento; ma vivo questa tradizione come un qualcosa di concreto e importante anche oggi, nel suo farsi e disfarsi, rinnovarsi, autoalimentarsi… la narrazione è oggi, dal punto di vista teatrale ma non solo, un esercizio indispensabile di ascolto e comprensione dell’altro che è in noi e fuori di noi”.